Verna: «Caro Cico33, il nostro 'Mare per tutti' non fa per te»

TERAMO – «Caro cico33 temo che non solo dovrai scegliere un altro lido ma addirittura un’altra regione per le tue vacanze»: scrive così, questa mattina, il consigliere provinciale Maurizio Verna, al sedicente turista che dietro lo pseudonimo Cico33, ha denigrato l’organizzazione del villaggio turistico Lido D’Abruzzo di Roseto per essere stato costretto a condividere la vacanza, lui e i suoi figli, ha scritto, con una «miriade di persone disabili» e che avrebbe valutato di adire le vie legali per non essere stato informato preventivamente dalla direzione della struttura.

«Pensa che qui a Teramo e mi auguro presto in tutto l’Abruzzo, stiamo lavorando al progetto “Mare per tutti”, spiagge accessibili a tutti coloro che hanno problemi fisici; e magari si tratta di un nonno che deambula con fatica, di un papà o di una mamma che si deve riprendere da un intervento, di un bambino i carrozzina: noi – aggiunge il consigliere provinciale Verna – pensiamo a tutti e anche a coloro che per disabilità più o meno gravi non possono guardare il nostro bel mare da vicino. Grazie al tuo “sollecito” post ci lavoreremo con maggiore lena e con rinnovato entusiasmo perché è chiaro che abbiamo tanto da fare e che lo dobbiamo fare in fretta. Intanto ti auguriamo buone vacanze dovunque tu voglia farle, possibilmente non in questo angolo di mondo».

"Mare per tutti" è il progetto elaborato dalla Provincia e seguito proprio dal consigliere Maurizio Verna per rendere la costa teramana accessibile a tutti con passerelle, passamano per non vedenti, bagni chimici per disabili, parcheggi senza barriere architettoniche e almeno due aree specificatamente attrezzate per le persone con disabilità in ogni Comune. Proprio in questi giorni i Consigli Comunali stanno approvando l’apposito protocollo d’intesa propedeutico alla richiesta di finanziamenti: il progetto è stato presentato da Verna a Fonderia Abruzzo, a Civitella del Tronto. «Noi abbiamo un’idea di turismo decisamente diversa – conclude Maurizio Verna – che parte da un principio di inclusione;  in questo caso, si traduce in una migliore qualità dei luoghi, una qualità di cui beneficeranno tutti non solo le persone disabili e le loro famiglie».